La perla naturale

Molto rara, trae origine dall’infiltrazione accidentale di un corpo estraneo nell’ostrica. Il mollusco incapsula l’intruso, avvolgendolo in un compatto guscio di madreperla, secreto per strati successivi, e dando così luogo nel corso degli anni a una concrezione sferica, dalla geometria talora quasi perfetta.

La perla di coltura

Deriva da un analogo processo fisiologico di secrezione, indotto però dall’allevatore che provvede a impiantare il corpo estraneo nel mollusco. Lucentezza, sfericità e colore della concrezione risultano influenzati da svariati fattori biologici, fisici e chimici, quali l’ambiente acquatico, la temperatura, il tipo di mollusco e il suo stato di salute.

La perla dei mari del sud

Prodotta dall’ostrica Pinctada Maxima, supera sempre i 10 mm di diametro, è chiara, alquanto iridescente e denota uno splendore incomparabile. Si sviluppa lungo le coste dell’Australia e delle isole del Pacifico Meridionale.

La perla di Tahiti

Prodotta dall’ostrica Pinctada Margaritifera, è contraddistinta da una tinta scura e risulta ammantata da un’iridescenza che può manifestarsi secondo differenti cromaticità; alcuni esemplari virano verso tonalità nerastre. Come dice il nome, questa perla cresce lungo le coste di Tahiti.

La perla d'acqua dolce

Prodotta dall’ostrica Hyriopsis Cumingii, viene coltivata prevalentemente nei fiumi o nei laghi della Cina. Il più elevato tasso di riuscita raggiunto negli allevamenti consente di ottenere concrezioni di morfologia variegata, anche bizzarra, e colori tenui, come il lilla, il salmone, il pesca o l’avorio.

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